martedì 24 maggio 2011

Tutto passa

Tutto passa,
solo l’ego rimane cercando l’impossibile, mendicando agli angoli dell’universo.
La vertigine,
si stringe alle vene sporche del quotidiano, attenderebbe vulcani luminosi.
Avvicino
personaggi astratti di questo eremo, in questo mondo assurdo!
Il caos
lo sento più delizioso nelle parole di esseri fantomatici.
Demone o angelo,
il dolore sopravvive con lo stesso nome.

mercoledì 18 maggio 2011

Non mi chiedete!

Non mi chiedete quante volte vi ho amato!
I brividi della memoria resuscitano l’immortale.
Rimango estranea nel mio corpo!

Non mi chiedete quante volte mi son drogata,
quante volte mi son ubriacata,
quante volte ho vomitato il male,
quante volte ho cercato il nulla,
quante volte son entrata nella bocca del lupo,
quante volte ho incolpato il mondo,
quante volte ho cercato l’impossibile.

Non troverete risposta sul mio viso!
Neanche nelle mie parole.
Neanche una goccia di sangue scorre in me.
Ogni cosa se ne andò con la solitudine.

Abitudine...

Annoiata perché dovevo voltare tutte le magliette ogni volta che dovevo metterle, decido di farlo appena le tolgo. Naturalmente, questo è una cosa molto razionale, utile. Ma, dato che questa operazione non posso annullarla automaticamente e quando devo mettere una maglietta la giro di nuovo pensando che era di rovescio. In questo modo, non fallisco per mettere le magliette, appunto di rovescio. Un dilemma: come può qualcuno a razionalizzare un gesto senza che si disturbi dal suo comportamento automatico? E le cose vano sempre peggio, perché ti confronti con un fallimento del genere, tu capisci che devi smettere di praticare la seconda decisone che hai preso, quella di voltare le magliette ogni volta che le togli, e così, visto che la vecchia pratica è stata interrotta improvvisamente perde subito la sua spontaneità. La situazione creata è di una complicazione senza speranza. Il morale è: tutti i vesti devono essere vestibili da tutte due i lati.

...

Continua a non trovare conferme della convinzione che le cose possono essere anche diverse

martedì 17 maggio 2011

La valle segreta


Quanto mi piace questo silenzio esteso nell’arco della coppa  celeste.
Sta lì, dove i miei piedi vengono a morire, piano, dolcemente,
nello scoppio rosa di questo spettacolo turbolente,
senza capire che sulla collina dei miei seni dove dorme il pavone
la sua orma mi lascia alcuni secoli di ricordi.
Niente può commuoversi così,
né gigli aperti e né occhi chiusi
che mi regalano mille anni di rimorsi …
Luce celeste e vento del sole,
tu sei la magia bianca dei miei notti oscuri.